9/9/2024

Google SGE: come la Search Generative Experience progetta di rivoluzionare l’esperienza di ricerca con l’AI

Google SGE: come la Search Generative Experience progetta di rivoluzionare l’esperienza di ricerca con l’AI

Con l’avvento delle più recenti innovazioni in materia di AI generativa, Google si prepara a rivoluzionare il mondo della ricerca online. Al centro di questa rivoluzione si trova la Search Generative Experience (Google SGE), una nuova funzionalità progettata per offrire agli utenti risposte più complete e ricche di contesto grazie all’uso avanzato dell’Intelligenza Artificiale.
La promessa di big-G è chiara: cambiare radicalmente l’esperienza di ricerca sul web degli utenti fornendo loro non più un semplice elenco di risultati utili, ma risposte sempre più dettagliate e personalizzate a partire da una capacità di interpretare le richieste sempre più sofisticata.
Questa novità, al momento in fase sperimentale, non è ancora accessibile in Italia né nei paesi dell’Unione Europea, ma è già al centro di numerosi dibattiti e fonte di preoccupazioni. Dal canto nostro, per ora non possiamo che limitarci a osservare che cosa sta succedendo oltreoceano per ipotizzare gli effetti che Google SGE avrà sui posizionamenti nei risultati di ricerca (SERP) e sul settore della pubblicità digitale.

Ma cosa è esattamente la Search Generative Experience di Google e come funziona? In questo articolo, cercheremo di svelare tutti i dettagli di questa innovazione, esplorando le sue potenzialità e le sue implicazioni per il futuro della ricerca online.

Cos’è la Search Generative Experience o Google SGE

Nonostante la sua ormai “veneranda” età, Google rimane indiscutibilmente il motore di ricerca più usato al mondo, con un’incredibile media di oltre 22.083.870.968 ricerche giornaliere. Sin dalla sua nascita, Google ha rivoluzionato il modo in cui cerchiamo informazioni online, semplificando il processo di ricerca e migliorando costantemente l'esperienza dell'utente. E com’è naturale, con il cambiare delle abitudini di navigazione degli utenti e con l’evoluzione delle tecnologie, la sfida di fornire risposte sempre più precise e pertinenti non si è mai davvero arrestata.  

La più recente risposta di Google a questa sfida è la Search Generative Experience (SGE), una nuova funzionalità basata sull'intelligenza artificiale generativa, attualmente disponibile in fase sperimentale negli Stati Uniti. Ma cosa distingue la SGE dalla tradizionale esperienza di ricerca online?

Google SGE va oltre la semplice analisi delle parole chiave, permettendo al motore di ricerca di comprendere in modo più profondo il significato delle query degli utenti. Il sistema è infatti in grado di cogliere il contesto delle domande, esaminando non solo le singole parole chiave ma anche le relazioni tra di esse, decifrando l’intento di ricerca degli utenti con un grado di precisione mai raggiunto prima.  

Di fatto, la Search Generative Experience non si limita a mostrare una lista di link, ma genera risposte complete e integrate alle domande degli utenti, simile agli snippet che già conosciamo, ma con una maggiore profondità e precisione. Questo cambiamento comporterà una trasformazione radicale della SERP, dove il focus principale sarà la panoramica generata dall'AI, che risponderà direttamente alle domande degli utenti.

D’altronde, l’aspetto più interessante della SGE risiede proprio nella sua capacità di generare una risposta che non si limita a replicare le informazioni già presenti sul web, ma le elabora e le presenta in un formato che è immediatamente utile per l'utente, mantenendo comunque la citazione delle fonti originali.  

esempio di search generative experience

Come funziona la SGE di Google

Ora che abbiamo visto cos’è Search Generative Experience di Google, non resta che approfondire brevemente come funziona.

Come abbiamo anticipato, alla base della SGE c’è l’Intelligenza Artificiale generativa, una forma di AI che sfrutta i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM - Large Language Model) per comprendere e generare linguaggio naturale. Questi modelli sono progettati per interpretare le query degli utenti in modo sofisticato e permettono quindi a Google di offrire risposte che vanno oltre la semplice ricerca per parole chiave.

Quando un utente inserisce una domanda nella barra di ricerca, l'AI della SGE entra in azione, creando uno "snapshot" che sintetizza le informazioni rilevanti provenienti da diverse fonti. Questo snapshot non solo risponde all'intento di ricerca dell'utente, ma fornisce anche una panoramica completa dell'argomento, includendo eventuali approfondimenti che potrebbero essere utili.

Ma la SGE non si ferma qui. Oltre a generare una risposta dettagliata e informativa, il sistema consente di proseguire la ricerca in modo interattivo, con la possibilità di formulare domande successive sempre più specifiche, trasformando l'esperienza di ricerca in una sorta di conversazione continua e dinamica.

Parola a Google!

Nel suo blog ufficiale, Google riflette sui suoi 25 anni di dedizione alla scienza e allo sviluppo del motore di ricerca, sottolineando come la Search Generative Experience (SGE) rappresenti l'ultimo passo in un percorso di continua innovazione. Dopo aver introdotto tecnologie come Google Lens e la ricerca multimodale, Google ora punta sulla SGE per ridefinire l'approccio alla ricerca online, sfruttando al massimo le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale.

"Stiamo di nuovo reinventando cosa può fare un motore di ricerca. Con questa potente nuova tecnologia, possiamo sbloccare nuovi tipi di domande che non avresti mai pensato potessero trovare risposta tramite la Ricerca, e trasformare il modo in cui l'informazione è organizzata, per aiutarti a ordinare e comprendere ciò che è disponibile online", si legge nel blog. Insomma, attraverso le capacità dell’AI, il colosso si ripromette di rivoluzionare completamente il processo di ricerca, eliminando di fatto la necessità di cercare attraverso molteplici pagine per trovare la giusta risposta.

Grazie alle capacità dell'AI generativa, la SGE promette di fornire risposte immediate anche a domande complesse, presentando uno "snapshot" che sintetizza le informazioni chiave e suggerisce le pagine web più rilevanti da visitare per approfondire l'argomento. Ma non solo.  

Sotto a questo snapshot, troverai suggerimenti per i passaggi successivi, inclusa la possibilità di porre domande di follow-up”, continua l’articolo del blog. Di fatto, attraverso questi suggerimenti si accede a una nuova modalità conversazionale, dove è possibile continuare a esplorare il tema di interesse. Il contesto delle domande precedenti viene mantenuto, consentendo di proseguire la ricerca in modo naturale e senza interruzioni, rendendo l'esperienza di ricerca ancora più fluida e intuitiva.

esempio di shopping con Google SGE

Le funzionalità della Search Generative Experience di Google

Come abbiamo anticipato, SGE è ancora in fase di sperimentazione. Google sta infatti attivamente raccogliere i feedback degli utenti Google e implementando test, aggiornamenti e modifiche che potrebbero completamente rivoluzionare la Search Generative Experience che approderà in Italia.

Tuttavia, alcune funzionalità e caratteristiche chiave sono già emerse in modo piuttosto evidente:

  • Comprensione delle query: SGE è in grado di comprendere query complesse formulate in linguaggio naturale. Questa capacità permette agli utenti di porre domande più articolate e dettagliate, risolvendo con una sola ricerca domande che in passato ne avrebbero richiesto molteplici.
  • Tipi di ricerche: la Search Generative Experience non si attiva automaticamente per tutte le ricerche, ma è compare con maggior frequenza quando le query sono basate su:
  • Fatti (es. "Qual è la capitale della Svezia")
  • Definizioni (es. "Cos’è un audit SEO")
  • How-to (es. "Come si prepara la crostata di mele")
  • Confronti (es. "Quali sono i migliori smartphone del momento")
  • Snapshot dell’AI: questo pannello appare nella parte superiore della pagina dei risultati in SERP e fornisce una sintesi generata dall'Intelligenza Artificiale delle informazioni rilevanti, includendo i link alle fonti originali.  
  • Domande di approfondimento: SGE offre suggerimenti per argomenti correlati, permettendo agli utenti di approfondire ulteriormente la ricerca. Grazie alle sue capacità basate sull'AI, SGE "ricorda" il contesto della ricerca iniziale, rispondendo con precisione alle domande successive.
  • Creatività: oltre alla ricerca di informazioni, SGE supporta la creatività degli utenti. Ad esempio, è possibile utilizzare SGE per generare immagini basate su descrizioni o per cercare ispirazione creativa.
  • Annunci a pagamento: stando a quel che si osserva oggi, gli annunci continuano a essere presenti e distinti dai risultati organici grazie ad un’etichetta dedicata. Tuttavia, pare che in presenza di un risultato generato dall'AI, il numero di annunci tenda a essere inferiore rispetto alle SERP tradizionali.

Come Google SGE influenzerà lo shopping online

Google SGE sembra destinato a diventare un alleato prezioso per chi effettua ricerche specifiche, soprattutto nel settore dello shopping online e delle ricerche locali. Ma cosa significa concretamente?

Secondo Google, "Con l'Intelligenza Artificiale generativa nella ricerca, possiamo aiutarti a comprendere il quadro completo quando fai acquisti, rendendo le decisioni di acquisto, anche quelle più complesse e ponderate, più rapide e molto più facili".  

Ciò significa, nel concreto, che quando un utente cerca un prodotto, l’AI di Google SGE è in grado di creare una panoramica dettagliata che riassume tutti i fattori chiave da considerare prima di effettuare un acquisto: dalla descrizione del prodotto alle recensioni più aggiornate, dalle valutazioni degli utenti fino ai prezzi e alle immagini. Il tutto, naturalmente, con l’obiettivo di aiutare gli utenti a prendere scelte informate in minor tempo.  

Questa funzionalità si basa sul Google Shopping Graph, un vasto database che raccoglie informazioni su prodotti, marchi, venditori e recensioni. Grazie a questa rete di dati, Google SGE può offrire una visione d'insieme completa, rendendo il processo di ricerca e acquisto più efficiente e personalizzato, fornendo ai potenziali consumatori esattamente ciò di cui hanno bisogno senza dover passare attraverso molteplici siti e recensioni.

Esempio di risposta dell'AI di Google con SGE

Come prepararsi al cambiamento?

Al momento, ci sono ancora molte incognite su come funzionerà esattamente la Search Generative Experience di Google e su quali saranno i fattori determinanti per entrare a far parte dei risultati presentati nella panoramica generata dall'AI. Non sappiamo con certezza quante volte un sito web specifico appare in questa snapshot né quanti clic riceve. Ecco perché, invece di concentrare l’attenzione su questi aspetti ancora nebulosi, è utile considerare ciò che già sappiamo.

  • Esperienza utente e traffico organico: la SGE introduce un layout molto diverso rispetto alla tradizionale SERP. Per molte ricerche, la panoramica generata dall'Intelligenza Artificiale occupa gran parte dello schermo, sia su desktop che su mobile, relegando i risultati organici in una posizione meno visibile. Questo cambiamento sta già portando a una riduzione del tasso di clic (CTR) sui risultati organici, poiché gli utenti devono scorrere verso il basso per visualizzarli.
  • Importanza delle immagini: le immagini all'interno del pannello SGE hanno un'influenza significativa sul CTR, similmente a quanto avviene con le anteprime video su YouTube. Immagini di alta qualità possono migliorare l'attrattiva del contenuto e aumentare la probabilità di click.
  • Annunci a pagamento: secondo le analisi di Moz e Insight Partners, la presenza della panoramica generata dall'AI tende a ridurre il numero di annunci a pagamento rispetto alla SERP tradizionale. Di recente però pare che gli annunci siano aumentati di numero, trovando collocazione sopra allo snapshot generato dall’AI.  
  • Variabilità dei risultati: le panoramiche generate dall'AI non sono statiche; variano frequentemente per la stessa query, citando fonti diverse in momenti diversi. Questa dinamicità implica che i link e i contenuti menzionati sono soggetti a continui cambiamenti, rendendo il posizionamento nei risultati molto più fluido e imprevedibile.

Google SGE: una conclusione

Affrontare tutti i cambiamenti portati dalla Search Generative Experience di Google può sembrare complesso, soprattutto senza una chiara comprensione delle strategie più efficaci. Tuttavia, è importante non farsi prendere dal panico. È evidente che SGE avrà un impatto significativo, ma la natura precisa di questo impatto è ancora in fase di definizione. Nel frattempo, è essenziale continuare a focalizzarsi su pratiche SEO consolidate.

Questo significa continuare a creare contenuti di alta qualità che rispondano esattamente agli intenti di ricerca degli utenti, rafforzare il proprio brand per renderlo autorevole e affidabile, e mantenere un profilo di link naturale e solido. Concetti chiave come fiducia, rilevanza e autorevolezza, insieme alle linee guida di Google note come E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, and Trustworthiness), saranno ancora più cruciali per avere la possibilità di comparire nel box generativo della SGE.

Per tutto il resto, solo il tempo potrà dirci come evolverà questo nuovo scenario.

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