23/2/2023

Un digital marketing guidato dai numeri grazie alle Web Analitycs

Un digital marketing guidato dai numeri grazie alle Web Analitycs

Per il digital marketing, le Web Analytics rivestono un ruolo preziosissimo: aiutano a valutare le strategie intraprese in passato, a mettere in atto eventuali azioni migliorative e a conoscere al meglio gli utenti del sito web, permettendo così alle aziende di ottimizzare risorse e tempo.
Perché in effetti, realizzare e mettere online un sito web non è sufficiente per raggiungere i risultati di business, e ciò è vero tanto per i mercati altamente competitivi quanto per quelli meno concorrenziali. Serve raccogliere, misurare, analizzare nel tempo e interpretare i giusti dati provenienti dalla rete per dar vita a metriche e indicatori in linea con gli obiettivi.
La Web Analytics (anche detta Digital Analytics o Analitiche Digitali) permette alle piccole o grandi attività online di conoscere i dati relativi all’attività svolta sulle proprie pagine web dagli utenti e di mettere perciò in atto strategie di marketing ottimizzate e multicanale validate da numeri, misurazioni e osservazioni. Insomma, grazie alle analytics raccolte sul web il marketing digitale adotta un approccio data-driven che fa dei dati raccolti attraverso tool come Google Analytics, Matomo e Search Console, per citarne alcuni, la base per ogni decisione e azione.  

Se stai cercando un modo per scoprire se e quanto sia efficace la tua strategia di marketing digitale o per capire quali azioni mettere in atto per renderla più performante in relazione ai tuoi obiettivi, è tempo di familiarizzare con la Web Analytics.

Cos’è la Web Analytics: definizione

Quando parliamo di Web Analytics ci riferiamo al sistema di tracciamento dei visitatori di un sito web: la misurazione, la raccolta, l’analisi e il reporting dei dati internet per profilare gli utenti e comprendere e ottimizzare l’utilizzo del web.

Dall’avvento dei Big Data (di cui si è cominciato a parlare ormai più di 30 anni fa, a partire dalla fine degli anni ’90), per le aziende raccogliere, tracciare e interpretare i dati si è rivelato sempre più complesso. D’altronde, dati sempre più numerosi e di diversa provenienza rendono necessario un nuovo modo di trattare e gestire le informazioni per riuscire a trarne un qualche valore aggiuntivo. Non a caso, sono moltissimi i tool ad oggi a disposizione dei web analysts, i professionisti che si occupano di Web Analytics.

Attraverso la Web Analytics è possibile misurare e raccogliere dati statistici relativi a tutta l’attività di una pagina web, sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo. E-commerce, pagine social, web-app e quant’altro si trasformano per le aziende in preziosa fonte di dati attraverso i quali scoprire come i propri servizi digitali vengono fruiti dagli utenti.  
Raccogliere e analizzare i dati, insomma, per poter prendere poi le giuste decisioni quando si tratta di avviare o ottimizzare la propria strategia di marketing digitale.  

web analytics: definizione

A cosa servono le analytics del web

Attraverso la Web Analytics il marketing può assumere, come abbiamo visto, un approccio data driven utile a migliorare ROI e ROAS.

Grazie ai tool di analytics per il web che permettono di conoscere al meglio il pubblico che visita il sito, le aziende possono ricavare moltissime informazioni utili su cui basare le proprie decisioni strategiche.  
Le Web Analytics consentono di conoscere il numero di utenti che visitano il sito e come ci sono arrivati (magari da ricerca organica sui motori di ricerca, oppure dal blog, oppure ancora dalle newsletter o dalle campagne display), quali sono le loro caratteristiche socio-demografiche, quali i dispositivi che utilizzano, quali sono le pagine più visitate, le azioni più eseguite, quale il tempo di permanenza sul sito e molto altro ancora.

Tutte queste informazioni, che possono essere raccolte solo a fronte di una buona interpretazione dei dati, assumono un ruolo strategico di primaria importanza, permettendo di fare un vero e proprio set up delle campagne. Nel caso di un e-commerce, ad esempio, è possibile che l’analisi dei dati renda evidente la necessità di avviare una serie di attività mirate alla promozione di prodotti che al momento non godono di particolare visibilità.

Un ulteriore pregio della Web analytics consiste nel fatto di poter analizzare i dati da un punto di vista temporale. Premettendo che i dati assumono naturalmente una portata maggiore se considerati nel lungo periodo, è utile tener presente che selezionando l’intervallo di tempo d’interesse diventa possibile sia verificare i risultati ottenuti entro un preciso arco temporale sia misurare i risultati di campagne di marketing offline che possono incidere sulla “popolarità” del sito web.

Tramite Web Analytics è possibile quindi:

  • Analizzare le proprie piattaforme digitali (anche paragonando i propri KPI a quelli dei competitor o a quelli tipici del mercato e settore di riferimento);
  • Identificare aree di malfunzionamento del sito e mettere in atto le giuste azioni correttive;
  • Verificare l’efficacia delle strategie messe in atto;
  • Ottimizzare le attività di marketing online e offline per raggiungere al meglio gli obiettivi di business.

Le 4 fasi dei processi di Web Analytics

Una buona analisi dei Digital Analytics segue idealmente quattro fasi:

  • Raccolta dei dati: in quest’epoca di Big Data, caratterizzata dall’esistenza di vaste moli di dati provenienti da diverse fonti, i dati da analizzare riguardano tanto l’online quanto l’offline. Ciò che conta, ad ogni modo, è accertarsi della veridicità delle fonti e dei dati. È evidente, infatti, che la raccolta diventa inutile se applicata a dati potenzialmente non veritieri;
  • Elaborazione e analisi dei dati: se le statistiche del sito web aiutano a misurare il traffico che passa sul sito (analisi quantitativa del dato), la Web Analytics aiuta invece a spiegare quel che accade sul sito (analisi qualitativa del dato). In questa fase, i dati vengono trasformati in informazioni e metriche.
  • Definizione dei KPI (Key Performance Indicators): raccolti i dati, non resta che creare le metriche o KPI utili per valutare l’efficacia della digital strategy in atto. Per analizzare qualitativamente i dati, e scoprire quindi che cosa sta accadendo sul sito web, esistono ad oggi moltissimi tool tra i quali il più celebre è certamente Google Analytics. È importante sapere che non esistono delle metriche perfette per tutti: queste possono infatti cambiare a seconda del mercato a cui ci si riferisce e agli obiettivi di business;
  • Formulazione della strategia di Web Marketing: quanto fatto negli step precedenti rende ora possibile ipotizzare nuove attività e strategie da testare. È questo il momento, ad esempio, in cui diventa utile avviare i cosiddetti A/B test sottoponendo agli utenti una o più pagine con elementi diversi tra loro per scoprire quale di queste registra le performance migliori.  
web analytics data: le fasi del processo

I tool per le Analitiche Digitali

Finora abbiamo parlato in termini generali di tool ad hoc per la Web Analytics. Ma di quali strumenti si tratta?  

Per analizzare i dati di un sito web, è possibile fare affidamento a strumenti quali:

  • Google Analytics: la piattaforma più comunemente utilizzata per registrare tutti i dati possibili rispetto agli utenti di un sito web e le loro interazioni con il sito stesso. Dalla tipologia di device utilizzato per la navigazione al tempo di permanenza sulle singole pagine. Informazioni di questo tipo consentono di prendere decisioni strategiche come la nuova ottimizzazione di contenuti non più performanti;
  • Search Console: il tool di casa Google che permette di raccogliere dati relativi al sito web, scoprendo eventuali errori 404 e di scansione oltre che scovare le pagine che si posizionano meglio in SERP. Con Search Console è possibile, inoltre, monitorare i Core Web Vitals;
  • Hotjar: la soluzione software più popolare con cui raccogliere dati rispetto al comportamento degli utenti sulla pagina web grazie alla produzione di mappe di calore utili a tracciare il comportamento degli utenti durante una sessione di visita;
  • Pagespeed Insight: lo strumento per approfondire le performance dei siti web monitorandone i Core Web Vitals.

Alcune metriche da monitorare: i KPI

Come abbiamo anticipato, le metriche da monitorare nel tempo possono variare a seconda degli obiettivi di business. Tra queste:

  • Visita/sessione: numero di visite sul sito web. Una sessione di navigazione si considera conclusa quando l’utente non compie più azioni sulla pagina.
  • Visitatore unico: numero di utenti identificati in modo univoco che hanno visualizzato la pagina entro un periodo di tempo definito.
  • Frequenza di rimbalzo: percentuale di visite di una sola pagina e senza altre interazioni da parte dell’utente.  
  • Click path: sequenza cronologica delle visualizzazioni di pagina compiute da un’utente nel corso di una singola sessione di navigazione.
  • Evento: specifica azione compiuta dagli utenti sul sito web.  
  • Impression: numero di volte in cui l’annuncio pubblicitario viene visualizzato sullo schermo raggiungendo un potenziale visitatore.
  • Durata della sessione: tempo medio che gli utenti trascorrono sul sito ogni volta che lo visitano.
  • CTR o Click-through Rate: rapporto tra gli utenti che cliccano su un collegamento e il numero totale di utenti che l’hanno visualizzato.

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